Tutti i motivi per odiare la Juve e tifare il Torino


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Sviluppatore Newton Compton Editori
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Troppo antiche, troppo vicine, troppo diverse. Il Torino e la Juventus: due squadre divise da una rivalità accanitissima, un sano “odio” sportivo che sfuma nella leggenda. Da una parte c’è il Torino, la compagine degli eterni “poveri”, della gente di borgata e degli autentici torinesi. Una società spesso in crisi, eppure sempre sostenuta da un amore che commuove: un orgoglio mai domo, un’eterna voglia di riscatto. Dall’altra parte della barricata, ecco la Juventus: con quella maglia, prima rosa e poi bianconera, arrivata da “fuori”, un nome latino, una esotica zebra come simbolo e uno “stile Juve” distaccato e a volte sprezzante. Una squadra lusingata e adulata, forte del potere di una famiglia che è stata ed è un autentico impero. Per queste ragioni Torino e Juventus rappresentano sentimenti, storie e modi di essere completamente opposti: terreno favorevole agli sfottò, alle punzecchiature e a sfide verbali di insuperabile invettiva. Un gioco di arguzia, di sottile e a volte crassa ironia, di battute sferzanti e invidie. Sono armi inoffensive ma taglienti, e i tifosi granata sanno usarle come nessun altro. Perché fare le pulci alla “vecchia signora”, odiarla con il sorriso sulle labbra, per il vero tifoso è quasi un atto dovuto.

Odio la Juventus e tifo il Torino perché:

- perché sono convinti di essere nati prima di noi
- perché al primo derby della sua epopea il grande Torino gliene ha rifilati cinque
- perché a titoli mondiali vinciamo noi 3 a 1
- perché prima di calciopoli e della “triade” dicevano di non essere mai scesi in B
- perché la “zona Cesarini” è nata al Filadelfia
- perché sono dei “gobbi”
- perché loro tifano soltanto se vincono
- perché la vera squadra di Torino siamo noi
- perché la memoria è un patrimonio tutto granata
- perché il padre del calcio italiano, Vittorio Pozzo, era del Toro
- perché hanno una divisa che sembra un pigiama
- perché la nostra curva è una curva “d’artista”